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La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta
talvolta anche Franchigena, è parte di un fascio di vie, dette
anche vie Romee, che conduceva alle tre principali mete religiose
cristiane dell'epoca medievale: Santiago de Campostela, Roma e
Gerusalemme.
I primi documenti d'archivio che citano l'esistenza della Via
Francigena risalgono al XIII secolo e si riferiscono a un tratto di
strada nel territorio di Troia in provincia di Foggia.
Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico, nel X secolo,
fece da Canterbury per giungere a Roma rappresenta una delle
testimonianze più significative di questa rete di vie di
comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le
molteplici alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di
collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione,
della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze
religiose legate alle reliquie dei santi.
La relazione di viaggio
più antica risale al 990 ed è compiuta da Sigerico,
arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma dove ha ricevuto il Pallio
dalle mani del Papa. L'arcivescovo inglese descrive le 79 tappe del suo
itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario.
La descrizione del percorso è assai precisa, unicamente per
ciò che riguarda i punti di sosta. Le informazioni contenute
nella cronaca di Sigerico sono molto utili per stabilire quale fosse il
tracciato originario della Francigena tra Canterbuty e Roma.
Sigerico impiegò
79 giorni, a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1.600
chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di
20 km circa al giorno.
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Le nostre tappe:
- Passo del Gran San Bernardo
- Gignod
- Nus
- (Chatillon)
- Montjovet
- (Verres)
- Machaby
- (Pont Saint-Martin)
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