PAGINA INIZIALE |
||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||
Per la serie: "non ne sappiamo mai abbastanza di come smaltire i rifiuti":
Trovate altri suggerimenti su come smaltire i rifiuti cliccando qui
|
||||||||||||||||||||||
Uova: le lavo o no? (da Altroconsumo n.° 295) Lavare le uova è consigliabile, se sono destinate a essere consumate crude (maionese, tiramisù ...) ma va fatto soltanto appena prima dell'uso. Il lavaggio può infatti danneggiare la cuticola che riveste il guscio e impedisce la penetrazione al suo interno dei microrganismi presenti sulla superficie. Le uova non vanno lavate prima di riporle (sempre nella loro confezione) in frigorifero. Lavando il guscio al momento dell'utilizzo, anche se la cuticola viene danneggiata, i microrganismi eventualmente presenti sulla superficie non hanno il tempo di penetrare nell'uovo. Anzi, lavandolo si elimina buona parte dei batteri eventualmente presenti. Le uova vanno sempre conservate in frigo, una volta arrivati a casa, anche se nel punto vendita non sono refrigerate. Le preparazioni a base di uova crude possono essere conservate in frigorifero al massimo 24 ore. |
||||||||||||||||||||||
...il cromo nell'acqua: Il cromo è un metallo che non esiste in natura allo stato puro ma in composti. Nelle acque si parla di cromo totale per definire la somma delle varie specie di cromo presenti in un campione di acqua. La legge attualmente prevede il limite massimo di 50 microgrammi/litro solo per il cromo totale senza fare distinzione tra cromo trivalente ed esavalente. Il cromo trivalente ha una bassa tossicità ed è considerato un nutriente essenziale per l'uomo. Il cromo esavalente è molto tossico e cancerogeno. La sua inalazione in ambienti professionali (fabbriche che ne fanno uso) è associata al tumore ai polmoni. La sua ingestione è considerata meno rischiosa, perchè il nostro apparato digerente è in grado di trasformarlo in cromo trivalente. A Brescia, dove in alcune zone il cromo esavalente sfiorava da solo i 10,9 microgrammi/litro, l'A2A ha installato un sistema di abbattimento del cromo esavalente basato sull'uso di solfato ferroso e il filtraggio dell'acqua attraverso carbone attivo. Attualmente la presenza di cromo esavalente si aggira intorno ai 2 microgrammi per litro, un valore ritenuto soddisfacente e cautelativo per la salute della popolazione. |
||||||||||||||||||||||
FRUTTA - VERDURA - COLORE.
1° puntata: il colore rosso. - |
||||||||||||||||||||||
FRUTTA - VERDURA - COLORE.
2° puntata: il colore bianco. BIANCO: (cavolo, cipolle, aglio, scalogno, funghi, finocchi, mele, pere, noce di cocco ...) contengono polifenoli, composti solforati; nella cipolla e nell'aglio troviamo l'allicina e quercetina. Contrastano la perdita di calcio dalle ossa (osteoporosi). Il selenio, che si trova nei funghi, previene l'anemia e numerose forme di tumore. La sostanza chiamata sulforafane che si trova nel cavolo ci protegge dai tumori e dagli ictus. L'allicina rende il sangue più fluido e meno incline alla formazione di trombi, inoltre regolarizza la pressione arteriosa. |
||||||||||||||||||||||
FRUTTA - VERDURA - COLORE.
3° puntata: il colore verde.
VERDE:
(insalata, prezzemolo, basilico, rosmarino, asparagi, broccoli, rucola,
spinaci, zucchine, kiwi, piselli, ecc) contengono
clorofilla,
carotenoidi, folati, magnesio e polilifenoli.
La clorofilla possiede
proprietà antiossidanti, astringenti e cicatrizzanti.
L'acido
folico o vitamina B9 protegge dall'anemia e dai tumori.
|
||||||||||||||||||||||
FRUTTA - VERDURA - COLORE.
4° puntata: il colore giallo-arancione. Giallo-arancione:
(arance, pesche gialle,
albicocche, melone, carote, zucca, mais,
pompelmi, banane, ananas, papaia, peperone
giallo) contengono
flavonoidi e carotenoidi che
l
rafforzano le difese immunitarie. |
||||||||||||||||||||||
... perborato di sodio? no grazie! Il perborato di sodio è sparito dal mercato perchè sono sorti molti dubbi circa il suo impatto ambientale, in particolare a causa del boro, un elemento chiave di questo sale, che è tossico in maniera persistente per l'ambiente acquatico. Per lo stesso motivo il suo uso è stato bandito anche dall'industria dei detersivi, che lo ha sostituito con il percarbonato di sodio, conosciuto come ossigeno attivo. I percarbonati si trovano ormai nella maggior parte degli attitivi e degli smacchiatori da aggiungere al bucato. Lo si trova al supermercato sotto forma di polvere granulare bianca. E' da preferire alla candeggina, perchè non ingiallisce i capi, è inodore e ha un minore imbatto ambientale. - da Altroconsumo di febbraio 2014 ... uso di prodotti igienizzanti, disinfettanti o antibatterici ... secondo molti studi è controproducente fare crescere i bambini in un ambiente asettico, senza tutti quegli stimoli utili ad allenare il sistema immunitario. Nella pubblicità di Napisan, all'interno del programma televisivo Sos Tata, due neo-genitori preoccupatissimi per la presenza di germi e batteri, si rivolgono alla saggia tata Lucia. e lei non solo suggerisce la soluzione (" Napisan liquido, aggiunto al detersivo, igienizza i vestiti dei bambini e quelli di tutta la famiglia"), insinua anche il dubbio: "Ma voi lo usate già, vero?" Una famiglia sana però non ha nessuna necessità di prodotti igienizzanti, disinfettanti o antibatterici. Vanno usati solo in casi particolari, quando per esempio sono in corso malattie infettive o ci sono odori persistenti. La disinfezione ha comunque una durata limitata: il bucato appena uscito dalla lavatrice sarà già a contatto con un ambiente che, fortunatamente!; non è sterile. L'uso di sostanze antimicrobiche, oltre ad avere un elevato impatto ambientale, può portare a un aumento della resistenza dei batteri, il che significa che dovremmo utilizzarne di sempre più forti in futuro. da Altroconsumo di novembre 2013 ... smaltimento dei rifiuti L'incontro promosso dalla Amministrazione Comunale con i tecnici della Aprica, lunedì 9 dicembre, è servito a chiarire un po' le idee sullo smaltimento dei rifiuti. Occorre fare una premessa: le varie norme che regolano lo smaltimento dei rifiuti sono frutto di accordi tra la società Aprica e i vari consorzi che li ritirano e li smaltiscono e quindi dipendono anche dal tipo di impianti di cui essi dispongono. A volte si arriva a cose apparentemente incongruenti. Ad esempio i piatti e i bicchieri di plastica, adesso, si possono conferire nei cassonetti della plastica, mentre le posate vanno nella indifferenziata. Si arriva così al paradosso che, se si prende un caffè alla macchinetta, il bicchierino va nella plastica e il bastoncino/cucchiaino nel generico!!! Altre cose da ricordare: nelle campane del vetro non va la ceramica, la porcellana, il pirex perchè questi prodotti fondono a temperature più elevate del vetro e/o contengono sostanze nocive e quindi potrebbero danneggiare il recupero del vetro. Non è necessario esagerare nella pulizia di bottiglie o barattoli: non occorre staccare le etichette di carta da bottiglie o barattoli ma, nello stesso tempo, se vogliamo eliminare un barattolo di vetro che contiene dei carciofini scaduti, è corretto smaltire separatamente l'olio (nel centro di raccolta), i carciofini nell'umido e il barattolo nella campana del vetro. Nelle campane della carta non bisogna introdurre gli scontrini e la carta chimica in genere, la carta oleata, mentre si possono conferire le confezioni tetrapak perchè il rivestimento in plastica e alluminio è trascurabile rispetto alla carta. Nei cassonetti dell'umido non vanno introdotte le ceneri del caminetto, perchè talvolta sono state trovate sostanze tossiche al loro interno (qualcuno usa il caminetto come un piccolo inceneritore domestico per smaltire alcuni rifiuti). Le ceneri vanno smaltite nella indifferenziata o nel proprio orto. Nei cassonetti della plastica, in base agli accordi tra la società Aprica e il consorzio che cura lo smaltimento della plastica, come citato prima, vanno portati tutti i contenitori in genere: della frutta, delle uova, delle verdure, vaschette in polistirolo, pellicole... Ma anche qui c'è un paradosso: possiamo smaltire il vasetto in plastica in cui compriamo una piantina ma non una fioriera in plastica perchè questa non può essere assimilata ad un contenitore!!! Nei cassoni Green Service NON devono essere versati sacchi di plastica. Gli addetti alla raccolta lasciano fuori dai cassoni i sacchi e quindi c'è un aggravio di lavoro per gli addetti alla pulizia delle strade. Per concludere, è stato ribadito che, per non rendere inutilizzabile il materiale raccolto (a causa della presenza di sostanze non compatibili, oltre una certa percentuale) è opportuno, se si ha un dubbio su come smaltire qualcosa, di conferirlo nel cassonetto della indifferenziata o contattare la società Aprica per avere informazioni. |
||||||||||||||||||||||
... alcuni consigli sull'uso delle lampadine a basso consumo (dette anche fluorescenti compatte): Queste lampadine contengono una piccola quantità di mercurio, un quantitativo quasi impercettibile se lo si paragona ai vecchi termometri a mercurio. In ogni caso, qualora una lampadina si rompesse, bisogna aerare la stanza e allontanare bambini e animali domestici, pulire con uno straccio bagnato indossando i guanti: non usare l'aspirapolvere. Riporre frammenti e straccio in un contenitore chiuso e portarlo in una piazzola ecologica. Le lampadine a basso consumo con tubo fluorescente a vista non sono completamente a prova di raggi ultravioletti: ne lasciano, infatti, filtrare una piccola parte. Se ci si espone per più ore a una distanza inferiore a 20 cm da queste lampadine non si può escludere l'ipotesi che compaiano eritemi cutanei dovuti a una forte esposizione agli UV: basta però comprare lampadine a basso consumo con doppio involucro. Le lampadine a basso consumo non possono essere restituite in negozio al momento dell'aquisto di una nuova. Non vanno però buttate nella spazzatura, ma portate nelle piazzole ecologiche. Allo stesso modo vanno smaltite le lampade a LED. Le lampadine alogene a basso consumo sono simili alle vecchie lampadine a incandescenza, ma risparmiano circa il 20 - 25% di energia contro l'80% delle fluorescenti compatte. Saranno tolte dal mercato nel 2016. Bruciate o rotte si buttano nella indifferenziata. Notizie tratte dalla rivista Altroconsumo del settembre 2013 |
||||||||||||||||||||||
... per interpretare in modo corretto la data di conservazione degli alimenti:
è importante cogliere la differenza tra l'indicazione "Da consumarsi entro" e "Da consumarsi preferibilmente entro".
"Da consumarsi entro": questa scritta, seguita dalla data, è una vera e propria data di scadenza. La fissa il produttore, garantendo che l'alimento è buono fino a quel giorno. Il latte fresco ha una data di scadenza stabilita per legge sulla base di studi scientifici e criteri microbiologici precisi. Questo non significa comunque che il latte o lo yogurt scaduto debba essere gettato immediatamente: se sono stati conservati in frigorifero, in confezione chiusa e non hanno alterazioni di gusto nè odore sgradevole si possono consumare nel giro di uno o due giorni. "Da cosumarsi preferibilmente entro":
termine minimo di conservazione, cioè la data fino alla quale il
prodotto conserva tutte le sue proprietà. Dopo questa data il
prodotto potrebbe perdere alcune caratteristiche, ma si può
consumare tranquillamente.. Questo termine è stabilito dal
produttore ed è oggetto di un dibattito in sede europea,
perchè si teme che possa provocare sprechi, se interpretato come
il momento in cui il prodotto va gettato. Ma non è così.
In linea di massima, comunque: più la data di scadenza di un prodotto è lunga (mesi o anni), meno è rischioso superarla di qualche giorno. Notizie tratte dalla rivista Altroconsumo del settembre 2012 |
||||||||||||||||||||||
... per cucinare rispettando l'ambiente: si può essere amici dell'ambiente anche in cucina, serve solo un minimo di attenzione.
Ai fornelli:
le pentole o le padelle col fondo e le pareti spesse trattengono il
calore e sono l'ideale per scaldare a lungo. Viceversa, per scaldare in
fretta, usate utensili leggeri. I cibi vanno cotti con la giusta
quantità di acqua e in contenitori di dimensioni appropriate, in
modo da limitare gli sprechi idrici e di energia per scaldarla (sempre
con il coperchio). La pentola a pressione è il sistema di
cottura migliore per l'ambiente, richiede poca acqua e cucina
più velocemente, consentendo di ridurre i consumi di energia.
Microonde: cuoce in poco tempo e con meno energia rispetto al forno tradizionale. Ottimo per scaldare, ma anche per scongelare (in realtà è sempre meglio togliere le cose dal freezer in tempo) Forno: spegni qualche minuto prima della fine della cottura, i cibi continueranno a cuocere col calore residuo. Non aprire il forno durante la cottura, per non disperdere il calore. Una volta acceso, cerca di utilizzarlo per cuocere anche più di una pietanza Notizie tratte dalla rivista Altroconsumo del gennaio 2012 |
||||||||||||||||||||||
... additivi e pretrattanti:
Gli additivi contengono tensioattivi, sbiancanti e alcuni enzimi, sostianzalmente non discostandosi molto dalla formula dei normali detersivi. La composizione dei pretrattanti può invece variare molto e dipende dal tipo di utilizzo proposto: quelli universali, per tutte le macchie, hanno una composizione simile agli additivi, mentre i prodotti destinati a macchie specifiche hanno un'elevata quantità di tensioattivi e contengono solventi organici. Dal test effettuato da Altroconsumo emerge che gli addtiti da aggiungere al ciclo di lavaggio non servono: utilizzando solo il detersivo si ottengono gli stessi risultati. I prodotti pretrattanti hanno dato qualche risultato positivo ma nessuno ottiene risultati tali da meritare un giudizio di qualità buona. In ogni caso si tratta di acquistare un prodotto in più, cioè plastica in più, che prima o poi andrà smaltita a carico dell'ambiente. Inoltre si tratta di introdurre nell'ambiente ulteriori sostanze chimiche, che finiranno nei nostri laghi, mari e fiumi, e inevitabilmente verranno a contatto con noi. Non vogliamo dire che si tratta di prodotti particolarmente dannosi. Però, sicuramente, sono scarsamente utili. Notizie tratte dalla rivista Altroconsumo del marzo 2012
|
||||||||||||||||||||||
... lampadine: scegli quella giusta: watt o lumen? scegli la lampadina in base al lumen (lm), il parametro che ci dice quanta luce fa davvero la lampadina a prescindere dal suo consumo (watt) che varia a seconda del tipo scelto: corrispondenza tra watt e lumen: 15W-->125lm 25W-->229lm 40W-->432lm 60W-->741lm 75W-->970lm 100W-->1398lm 150W-->2253lm. Controlla poi il tempo di accensione: ad esempio la scritta 60% 10-80s
significa che la lampadina raggiunge il 60% della luminosità tra
i 10 e gli 80 secondi
dopo l'accensione.
Calda o fredda? La luce della lampadina può essere calda, neutra o fredda. Sulla confezione c'è un numero che indica la temperatura del colore (espressa in gradi Kelvin, abbreviati in k). Più è basso (fino a 2.400k) più il colore è caldo. Sulla confezione inoltre si possono trovare altre indicazioni riguardanti il numero (stimato) di accensioni e la durata (stimata) in ore. |
||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||
Volete qualche consiglio su come smaltire la plastica? Basta Cliccare qui per entrare nella pagina del Consorzio Recupero Plastica |